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IL DUE NOVEMBRE

 

 

Son contenti oggi i morti
per l’attesa festa
del loro onomastico.
Aspettan figli e nipoti,
qualche genitore,
sempre col pianto in gola,
e chi ancor pensa a loro.
Alla sera il cimitero
è un giardino fiorito
di freddi crisantemi,
mossi dalle ombre inquiete
delle tremule fiammelle.
E a chi nessuno ha dato
un fiore o un lumicino,
e a chi non ha o non ha più
neppur la tomba
il pietoso autunno,
come a tutti, dona
dei suoi colori il canto;
che diviene il pianto dei morti,
e aggiunge a quel momento
di eccelso splendore
un infinito struggimento.

 

 

 

 

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