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NOTA 

 

“Guarda, nonno, la montagna che tocca il cielo!" Cosi Lorenzo - mio nipote, che frequenta l'asilo - entusiasticamente esprime, con un’immagine poetica, l’ammirazione, lo stupore, l'emozione di fronte al misterioso fascino della natura in montagna. Con le sue parole, ho voluto dare il titolo a questa piccola raccolta.

Le composizioni sono quasi  tutte  dell'ultimo  quinquennio  e sono poste in ordine alfabetico.

La punteggiatura è stata limitata, apparendo, per la struttura dei testi, in gran parte superflua.

Chiara è mia figlia e madre di Lorenzo.

In "Sorriso paterno" le  nipoti sono, oltre Chiara, Nicoletta e Serena,  figlie di mia sorella.

Gianfranco era mio fratello, morto bambino.

Olivetta è il paese in cui sono nato ed in cui sono nati e vissuti i miei genitori ed antenati. Sant'Antonio era ed è la festa più importante del luogo, con Messa solenne, processione e "ballo all'aperto" in passato organizzato da un comitato di volontari (la "Badia"), che ogni anno sceglieva le "badesse", giovani incaricate di mettere le coccarde, accompagnate dalla banda musicale.

"La processione di Sant'Antonio 1945" rievoca una vicenda accaduta: la processione del santo patrono di Olivetta, fatta il 13 giugno 1945, senza la presenza del sacerdote, dal primo gruppo di abitanti, sfollati per ordine dei tedeschi nell'ultimo anno di guerra e ritornati dopo il 25 aprile 1945.

Vyky era il cane di famiglia ed Ugo il gatto della famiglia di mia sorella; che hanno trascorso, per vari anni, periodi di vacanza ad Olivetta.

 

 

 

 

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